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La mia fidanzata nel mondo del lavoro ( cap 57 l'arrivo al centro commerciale )


di chiara94
13.12.2023    |    1.701    |    23 8.1
"Arrivo' al parcheggio, verso mezzanotte..."
DUE ANNI PRIMA.
Giulio e i suoi amici, tornarono, abbattuti, a casa. Ma Giulio, non riusciva a prendere sonno. La delusione era tanta, troppa.Decise, di nascosto, senza dirlo ai suoi amici, di tornare al parcheggio. Senza neanche dirlo a Riccardo, il suo migliore amico.
Arrivo' al parcheggio, verso mezzanotte. La serata era molto fredda, e Giulio preferi' rimanere, al freddo e al gelo, in macchina, piuttosto di tenere il motore acceso, con il rischio di scaricare la batteria.
Verso le quattro del mattino, il locale chiuse. C'era tanta gente, che stava uscendo, e dunque, ero piu' concentrato, a fissare l'auto di Marcello parcheggiata, piu' che le persone. Volevo sapere, se Francesca, sarebbe tornata a casa con lui.
In una ventina di minuti, uscirono tutti. Rimaneva solamente una macchina, nel parcheggio dei clienti: quella di Marcello. Come mai, la macchina di Marcello, era ancora li'? Era andato via, con qualche ragazza, nella macchina di questa? Oppure, era ancora, all' interno della discoteca ? Ma per fare cosa?
Mi catapultai verso l'uscita dei dipendenti, scendendo dalla macchina , e aspettando, il primo dipendente che uscisse. Passo' circa mezzora', ero congelato praticamente.
Gli chiesi:" Scusa, ma ci sono ancora clienti, dentro?"
Il cameriere mi guardo' ,con aria interrogativa, e mi disse :" C'e' una coppia, ancora nel prive'"
Giulio, ingenuamente, chiese :" Ma se la discoteca e' chiusa, cosa fanno?"
Il cameriere gli rispose, in modo seccato :" Scopano" e se ne ando'.
Decisi di nascondermi, dietro la macchina di Marcello, cosi' se fossero usciti, avrei sentito parte della loro conversazione. Mi avrebbero sicuramente scoperto, ma non ce la facevo piu', a vivere nel dubbio.
Dopo circa un'ora, vidi Marcello, che veniva verso la macchina. Ma di Francesca, non c'era nessuna traccia.
Marcello stava parlando con qualcuno, al telefono:" Che troia, che e' stata. Le ho fatto succhiare il cazzo, di un buttafuori; mentre la scopavo. Le piace proprio tanto, il cazzo. Le abbiamo sborrato sulle tette. Erano piene di sborra. Quella cagna, fa storie, per la sborra, in faccia e in bocca. Io l'avrei anche forzata, ma il buttafuori, aveva paura di una denuncia. Fa la santarellina, invece ha un futuro, come attrice porno. No, non la porto a casa, io. Non ha voluto farsi vedere, uscire con me, dalla discoteca, a quest'ora. Aveva paura, che qualcuno capisse, che si era fatta scopare, come una puttana di strada. E' venuta a prenderla, una sua fidata paggetta , all'uscita opposta. Se non impara, a bere la sborra, la mollo subito. La faccio piangere, qualche settimana, e finire in depressione. Poi vediamo, se non inizia a bere litri di sborra, anche dei miei amici."
Non potevo credere , a quello che avevo sentito. Con fare silenzioso, raggiunsi la macchina, che avevo lasciato fuori dal parcheggio, e cercai di andare a vedere, dalla parte opposta della discoteca, se c'era ancora Francesca.
Arrivai davanti l'uscita secondaria, ma non c'era alcuna traccia di macchine. Pero' era solamente una, la strada che portava verso la citta', e la percorsi a forte velocita'. In breve tempo, raggiunsi una macchina piccola, di colore rosa. Era sicuramente la macchina di Melissa, ma non ne potevo avere la certezza.
Ad un certo punto , quando ormai eravamo arrivati in citta', una macchina sbuco' da una via laterale, e mi taglio' la strada. Dovetti frenare.
Dalla macchina scese Giorgia, e subito dopo, scesero quattro ragazzi.
Giorgia batte' forte sul mio finestrino e mi disse di scendere.
Io avevo molta paura, c'era il pericolo, che mi avrebbero picchiato. Ma decisi di rischiare ugualmente.
Scesi dalla macchina, tremando.
Giorgia mi urlo':" Cosa vuoi ancora? Perche' segui le mie amiche?"
Io, ad occhi bassi, dissi:" Volevo vedere, se Marcello era rimasto con Francesca, dentro la disco pub, dopo l'orario di chiusura"
Giorgia guardo' i quattro ragazzi, e scoppio' a ridere. I quattro ragazzi la imitarono. RIsalirono in macchina e se ne andarono. Abbassarono i finestrini dell'auto, per far continuare a sentire a giulio, le loro risate.

OGGI.
Francesca era in bagno, da circa due ore, sentivo che, ogni tanto, le squillava il telefono; ma non mi mise al corrente, ne'delle telefonate, ne di come si sarebbe camuffata. Un'amministratrice delegata, che va a farsi abbordare, dal primo che capita, in un posto pubblico? Sarebbe potuta finire, su qualche giornale scandalistico, a luci rosse, eppure questo, non la frenava. Andava avanti con la sua idea.
Io non riuscivo a capire la mia fidanzata, se avesse ponderato i rischi, nel fare questa cosa. Non si sarebbe dovuta giustificare con Salvo, ma con uno, che aveva alle sue dipendenze, due brutti ceffi.
Nonostante tutto, il mio cazzo non mentiva. Volevo vederla all'opera. Glielo avevo chiesto io, ai tempi, e questo voleva dire che, in fondo, ero io il prescelto, come marito e padre dei suoi figli.
Probabilmente avrebbe fatto tanti bocchini e si sarebbe fatta scopare, piu' volte, dall'uomo misterioso, ma alla fine, sarebbe stata mia moglie. Prima o poi , l'uomo misterioso si sarebbe stufato di lei, o viceversa; mentre io, l'avrei avuta per tutta la vita.
Questo mi faceva dimenticare, la parte triste, di come stavano le cose.
Finalmente Francesca usci' dal bagno e si presento' a me: si era messa una semplicissima tuta nera , con felpa con cappuccio senza cerniera, pantaloni felpati abbastanza larghi . Ai piedi, aveva messo delle scarpe sportive rosa, con calzine rosa abbinate. Un look da ragazzina. Si era fatta la coda, raccogliendo i suoi lunghi capelli. Era bellissima, sicuramente qualcuno sarebbe caduto nella trappola.
Io le dissi:" Francesca, sei bellissima , io non ho parole "
Francesca mi rispose:" Giulio, io tengo la chiamata aperta, non so se riusciro' a farti vedere. Nel senso, capisci anche te, che e' meglio, non portare un estraneo a casa mia, tanto tu non potresti intervenire "
Io le risposi:" Ma anche in altri posti , non potrei intervenire"
Francesca mi disse :" Giulio, ovviamente non salgo sulla sua macchina o non vado a casa sua o in motel, la prima volta. Ci flirto al centro commerciale,cosi' anche per te, sara' piu' facile"
Le dissi:" Magari, riesco a spiarvi di nascosto"
Francesca, ridendo, mi disse :" Magari si, sono proprio curiosa. E poi stasera l'altra sorpresa, cosi' ci lasciamo alle spalle, tutte queste incomprensioni"
Le chiesi :" Francesca , cosa hai, sotto la felpa?"
Francesca alzo' un po la felpa . Aveva una maglietta.
Francesca mi disse :" Giulio, avresti preferito scoprire, che fossi solamente con il reggiseno, o addirittura senza?"
Io risposi, imbarazzato:" No, non e' vero, Francesca. Te l'ho chiesto, esclusivamente, per curiosita'"
Francesca mi disse :"Giulio, sono la tua ragazza. Ormai ti conosco.Non dirmi bugie " e si avvicino' a me, accarezzandomi il cazzo, sui jeans.
Io abbassai gli occhi, per la vergogna.
Francesca mi disse :" Giulio, sei un gran porco, eppure poi ti arrabbi per niente, se uno ci prova con me. Se ti arrabbi anche oggi, la volta dopo, prima di uscire , ti do dei tranquillanti, da prendere. Non ti preoccupare, ti aiuto io a godere "
Le chiesi :" Ma parli di farmaci?"
Francesca mi disse :" Si, ma cose che vendono al supermercato, tipo le mie tisane . O non ti fidi di me?"
Le risposi: " Certo , Francesca, proveremo qualsiasi soluzione, per la nostra felicita'"
Francesca mi rispose:" Bravo Giulio, mi piace sentirti parlare cosi'. Ho scelto proprio bene, nel volere te, come futuro marito e padre dei miei figli"
Francesca mi disse :" Andiamo"
Si mise il suo piumino bianco, con la sua cuffia bianca, con due pon pon bianchi, che mi ricordavano il pompino fatto, all'uomo misterioso. Quella cuffia, non mi avrebbe mai permesso di vivere, spensieratamente, il rapporto con la mia ragazza. Forse, dovevo fargliela perdere, di proposito.
Francesca mi propose un centro commerciale, a circa un'ora di distanza, dalla nostra citta'.
Io accettai subito, anche perche', avevo paura che, qualche nostro parente, potesse vederci . Vestita cosi' sportiva, non sembrava una dirigente d'azienda, ma i miei parenti, l'avrebbero riconosciuta.
A proposito di parenti , mi ero dimenticato, di chiedere a Francesca , dei fidanzati, delle mie due cugine. In macchina, tra tanti discorsi, buttai li', la domanda.
" Francesca, scusami, non ti ho ancora chiesto, una cosa. Come mai, l'altra sera, i fidanzati delle mie cugine, ti hanno accompagnata, fino la porta di casa, dicendoti quelle frasi sconce?"
Francesca si giro' all'improvviso, guardandomi, spiazzata da questa domanda. Mi guardo', con un misto di incertezza e indecisione, ma riprese, quasi subito, il controllo.
Francesca mi rispose :" Giulio, li ho incontrati, per caso, in un locale. Ti ricordi, che avevo una cena di lavoro? Dopo la cena di lavoro, sono andata ,con questa cliente, a bere qualcosa in un locale, e qui abbiamo incontrato, i fidanzati delle tue cugine. Quando, io e la mia cliente, stavamo andando via;i fidanzati delle tue cugine, si sono avvicinati a me, chiedendomi se potevo restare, ancora un po', con loro, perche dovevano parlarmi. La mia cliente mi disse di accettare , che non c'erano problemi. Perche' loro si erano presentati ,come fidanzati delle tue parenti, e dunque non sembrava nulla di male, la loro richiesta. Cosi' abbiamo chiacchierato un po', hanno iniziato a fare battute, un po' maliziose;hanno iniziato a criticare le loro ragazze. In quel momento, ho capito che ci stavano provando, con me. Allora ho pensato di farmi accompagnare a casa, da loro, e di invitarli a salire, cosi' tu li avresti colti sul fatto, e si sarebbero spaventati, e non ci avrebbero riprovato."
Dovevo ammettere che, come spiegazione, era credibile. Pero' volli assicurarmi di una cosa.
Le chiesi:" Pero',Francesca, non ti scrivi in privato, con loro, vero?"
Francesca mi rispose:"Giulio, ma sei pazzo? Se no , te l'avrei detto"
Le dissi:" Pero' , Francesca, uno dei due, ha appoggiato, il suo cazzo, sul tuo culo, come aveva fatto Riccardo"
Francesca mi rispose:" Giulio, volevi che facessi uno scandalo? Vuoi che lo racconti alle tue cugine? E poi non si e' strusciato, in modo plateale, come Riccardo. Si e' strusciato, ma senza fare la mimica, di sodomizzarmi"
Io, subito, mi affrettai a dire :" No, no, li hai fatti scappare. Va gia' bene cosi'"
Le chiesi:" E l'altro, che ti ha detto, che voleva leccarti le tette, te le ha palpate , vero Francesca?"
Francesca mi rispose :" Si, Giulio, ma solo per qualche secondo. Gli ho tolto subito le mani, e avevo il piumino"
Le dissi:" Pero' poi avete parlato sottovoce, cosa vi siete detti?"
Francesca mi disse :" Ho detto loro che, per questa volta, avrei lasciato correre, ma che, la prossima volta, l'avrei detto a te e alle loro ragazze "
Storia convincente, non potevo dire nulla, alla mia ragazza. MI aveva convinto. Non era una puttana. Aveva un altro, a cui faceva i pompini e da cui si faceva scopare. Ma ero solamente io, nel mondo, a essere tradito? No. Sarei pero' stato l'unico, marito di Francesca ,e padre dei suoi figli.
Intanto arrivammo al centro commerciale. Francesca mi disse :" Giulio, io scendo qui, tu vieni alla reception. Poi, da distante, mi seguirai , mentre mi muovero'. Ovviamente, con la chiamata accesa"
Ero euforico e con il cazzo duro. Finalmente ,la mia ragazza, stava realizzando una mia richiesta , senza che ci fossero di mezzo, gli ex corteggiatori e l'uomo misterioso.
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